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Santa Maria Forisportam

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La chiesa di Santa Maria Forisportam nella piazza omonima è così chiamata perché, in origine, si trovava all'esterno delle mura romane, appena fuori la porta orientale di accesso alla città.

 

La piazza è conosciuta tra i lucchesi come piazza della ‘colonna mozza’ per la presenza di una colonna romana in granito, usata nel Medioevo come punto d'arrivo dei cavalieri che partecipavano al palio cittadino.

 

Intorno imponenti palazzi, un tempo sontuose dimore delle ricche e potenti famiglie di mercanti della città.

I lucchesi chiamano la chiesa Santa Maria Bianca per la bella e austera facciata in pietra bianca di Santa Maria del Giudice, dalla quale maestosi e fieri leoni osservano la piazza.

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Una pergamena del 768 testimonia l'esistenza della chiesa di Santa Maria Forisportam già nel VIII secolo, ben prima della costruzione della cinta muraria medievale nel XII secolo, innalzata per proteggere la città e racchiudere al suo interno i nuovi borghi che si erano sviluppati al di fuori delle antiche mura.

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La primitiva chiesa fu ricostruita in stile romanico nel 1174 al tempo del priore Alberico.

 

I lavori dovettero procedere alacremente sotto la direzione del frate converso Silvestro, se due anni dopo già si pensava al ciborio per l’altare, al centro di un presbiterio che si può immaginare già concluso e sopraelevato rispetto alla cripta e poco dopo dotato di recinzione e pergamo.

 

L’impianto a croce latina (mutuato da San Michele) consisteva in una basilica a tre navate su colonne interrotte da pilastri rettangolari innestata in un transetto ribassato, sotto il quale si estendeva la vasta cripta.

La chiesa fu restaurata nel XVI secolo con modifiche che cambiarono notevolmente il suo aspetto.

 

L'interno mantenne la pianta a tre navate, ma l'originale copertura a capriate fu sostituita con volte a crociera, fu realizzato l’interramento della cripta e fu trasformata la zona presbiteriale La struttura venne complessivamente rialzata con muri in laterizi, ben visibili all'esterno: netto il contrasto dei mattoni con il bianco delle pietre medievali.

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La chiesa conserva la facciata di tipo pisano, i fianchi scanditi da archi e l'abside.

 

La facciata ha un livello inferiore scandito da arcate cieche su colonne che contengono i tre portali.

 

Al disopra, due logge su archetti schermano la facciata vera e propria su cui sono aperte una monofora e due piccoli oculi al livello intermedio, e tre bifore al livello superiore.

 

Le colonne del piano terra sono coronate da bei capitelli corinzi.

 

Il portale maggiore ha un architrave decorato a volute ed è sormontato da una cornice a modiglioni e cassettoni. I portali laterali sono più stretti di quello centrale e le arcate laterali del colonnato sono di ampiezza minore rispetto a quella centrale.

 

Nella lunetta del portare sinistro trova posto una lastra con una Vergine con Bambino (considerata da E. Ridolfi ‘alla maniera bizantina’), seduta su un trono decorato da elementi architettonici.

 

Sull'architrave si affrontano un leone ed un grifone. Nella lunetta del portale destro è collocata una statua a tutto tondo raffigurante il vescovo Gervasio benedicente (XIII secolo).

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Le colonnine delle logge hanno interessanti capitelli scolpiti sormontati da pulvini a parallelepipedo. I capitelli sono in stile pisano con protomi ed animali.

 

Alcune decorazione che raffigurano leoni in lotta con belve e draghi sono posti lungo la linea del tetto.

 

Una sequenza di archi ciechi su lesene caratterizza tutto il perimetro dell'edificio. Sulla porzione residua del muro della navata centrale la muratura assume un aspetto bicromo.

 

Sui bracci del transetto al primo livello sugli archi si sovrappone una finta loggia architravata. Nella muratura è inserito un bel rilievo raffigurante un tralcio spinoso.

 

In corrispondenza dell'abside torna il colonnato cieco nell'ordine inferiore mentre la loggia architravata assume profondità.

 

Le finestre hanno una decorazione limitata alle imposte dell'archivolto. Decorazioni fitomorfiche o a nastri intrecciati ricoprono gli archivolti delle finestre che illuminavano la cripta.

L'interno mostra ancora i colonnati medievali con capitelli.

 

I sostegni sono costituiti da colonne e dalla coppia di pilastri che dividono la quarta campata dalla quinta. La maggioranza dei capitelli sono classici di recupero, corinzi o reinterpretazioni del tipo composito di epoca medievale.

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All'interno, sugli altari sono esposte due tele di Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, Santa Lucia (1642) e Assunta tra i santi Francesco e Alessandro (1643), oltre alla tela di Alessandro Ardenti, La Trinità con i Santi Francesco e Girolamo e l’Incoronazione della Vergine di Girolamo Scaglia (1659).

 

Una curiosità interessante: nella chiesa è presente la meridiana solare ‘a camera oscura’.

 

In alto, sulla parete orientale, vi è il foro d'illuminazione mentre la linea oraria è tracciata sul pavimento: quando il fascio di luce che filtra dal foro incontra la linea sul pavimento significa che il sole ha raggiunto l'altezza massima, indicando così il mezzogiorno di Lucca (una targa precisa 7 minuti e 55 secondi indietro rispetto all'ora solare di Roma).

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Bibliografia:

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Enrico Ridolfi, Gabriele Morolli, Basiliche medievali della città di Lucca: la guida inedita di Enrico Ridolfi (1828 – 1909), Silvana.

 

Cinisello Balsamo 2002; Marco Frati, Architettura romanica a Lucca (XI-XII secolo), in Scoperta armonia.

 

Arte medievale a Lucca, Edizioni Fondazione Ragghianti Lucca, Lucca 2014;

 

https://www.turismo.lucca.it/chiesa-santa-maria-foris-portam-Lucca;

 

http://www.medioevo.org/artemedievale/Pages/Toscana/SantaMariaaLucca.html

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