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Santissima Annunziata dei Servi

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La chiesa della Santissima Annunziata dei Servi si trova sul lato sud della piazza omonima, su cui prospettano palazzo Mazzarosa, palazzo Spada e palazzo Tegrimi.

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Sul luogo esisteva una chiesa intitolato a San Michele degli Avvocati (il nome deriva dalle vicine case della famiglia degli Avvocati), rammentata nel 1061.

 

Nel 1254 fu ceduta ai Serviti (ordine mendicante nato a Firenze introno al 1233), acquistando il titolo della SS. Annunziata dei Servi, e nel 1349 ebbe unito l’adiacente oratorio di San Lorenzo dei Corvaresi (della famiglia omonima).

 

L’attuale fabbrica risale alla fine del Trecento e grazie alle numerose oblazioni ottenute dai privati, e in particolare un forte lascito testamentario ottenuto nel 1348, fu terminata nei primi anni del secolo XV.

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Ricostruita in mattoni su un basamento in calcare, con un allargamento planimetrico per comprendere anche l’area di San Lorenzo, ebbe un’unica navata molto alta con transetto e abside rettangolare e fu coperta da un tetto a capriate.

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L’esterno molto semplice ebbe come uniche decorazioni le quattro belle e altissime bifore archiacute dei fianchi (superstiti solo quelle del fianco nord), la fascia decorativa sottotetto, un rosone e un semplice portale bianco in facciata.

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Sul lato destro della porta maggiore si trova una lapide che ricorda lo spiaggiamento nel 1495 sul litorale viareggino di una enorme balena.

 

L’episodio destò senza dubbio lo stupore degli abitanti della Lucchesia e della Versilia che, solo pochi anni dopo la scoperta dell’America, si trovavano ad ammirare i giganteschi resti dello sfortunato mammifero.

 

La carcassa fu portata a Lucca ed appesa proprio dove adesso si trova la lapide, che recita come segue:

 

«Balene, cetacei, tonni, delfini e orche e altri mostri dell’Oceano e del Mediterraneo, e quanti ne hai, o Nilo, e quanti straordinari ne hai, o Gange, questa sola bestia faccia credere in voi. L’osso attesta la vastità della bocca, e la costola di tutto il corpo. Il Tirreno la gettò sul lido di Lucca nell’anno 1495.

 

Nicolao Tegrimi pose»

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L’interno della chiesa era un tempo affrescato, come dimostrano saggi sul muro di destra nella fascia in basso.

 

Nel corso del XVII secolo subì notevoli modifiche: fu realizzato il soffitto ligneo intagliato, furono costruiti i nuovi altari e furono aggiunte le decorazioni in stucco che caratterizzano tutto l´ambiente.

 

Il soffitto barocco della chiesa, in legno scolpito, costituito da 27 scomparti di varia forma e dimensioni, con rosoni, lo stemma dei Servi e quello del Comune di Lucca, fu eseguito nel 1627 dall’artista pisano Pietro Giambelli, che intagliò anche la cantoria collocata sulla controfacciata.

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Conservato nelle forme originarie invece l´ambiente ora adibito a sacrestia ed accessibile dal transetto meridionale, con copertura a volte sorrette da pilastro centrale.

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Nell´arredo interno della chiesa ci sono tracce di un grande sviluppo tra la fine del Quattrocento e l´inizio del Cinquecento, testimoniate sia dalle numerose sepolture di membri di illustri famiglie cittadine, sia dal particolare rapporto instaurato con la bottega del Civitali (1436-1501) e i pittori a lui vicini: a destra della porta, in una nicchia è una statua di San Sebastiano in legno scolpito e dipinto del secolo XV, da attribuire - secondo Belli Barsali - a Matteo Civitali e un’edicola di marmo sormontata da una lunetta e ornata da festoni di frutta, anch’essa di mano di Matteo.

 

Opera di Matteo Civitali è anche una Annunziata (autografa) in legno policromo per la quale Nicolao Civitali costruì nel 1516 un altare con baldacchino e cupola embricata, opera di elegante concezione architettonica e ornamentale, con candelabre e teste di putti. L´angelo che le porgeva l´annuncio è invece andato perduto.

 

Nel 1713 questo altare fu trasportato dalla navata maggiore alla cappella del Sacramento annessa al transetto sinistro della chiesa.

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Lungo il transetto destro della chiesa è presente anche il monumento a Giano Grillo genovese, voluto dal figlio Luca e attribuito a Raffaello da Montelupo (1469-1523), eseguito nel primo ventennio del XVI secolo.

 

Sul sarcofago è la figura giacente del defunto e lateralmente due pesanti angeli; dietro il sarcofago un bel medaglione con Madonna con bambino e San Giovannino.

All’altare del transetto un crocifisso scolpito dipinto del sec. XV.

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Molte sono le pale del Seicento presenti alle pareti, tra le quali spiccano quelle di Antonio Franchi (1638-1709): al primo altare a destra un olio su tela che rappresenta la Madonna con bambino, San Filippo Neri e San Filippo Benzi del 1665 e all’altare del transetto sinistro un olio su tela con San Giorgio e San Pellegrino Laziosi.

 

Di Matteo Rosselli (1578-1650) sono presenti un olio su tela con Natività di Maria eseguita nel 1636 (terzo altare) e un olio su tela con Madonna dei dolori (secondo altare).

 

Al primo altare invece un olio su tela con Natività di Maria di Pietro Paolini (1603-1681).

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Alla chiesa apparteneva anche una importante tavola di Vincenzo Frediani (1476-1505) con l´Incoronazione della Vergine, oggi conservata presso il Museo di Villa Guinigi.

 

La decorazione della cappella del Sacramento è stata realizzata per mano di Domenico Brugieri (1678-1744) e Pietro Scorzini (sec. XVIII).

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Adiacente alla facciate della chiesa è l’ingresso del convento dei Serviti con lo spazioso chiostro quattrocentesco e pesanti colonne bianche.

L’oratorio annesso della Compagnia di San Lorenzo dei Servi fu costruito nel 1480.

 

La tela sull’altare con Miracolo di San Silao è di Paolo Guidotti (1560-1629).

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Bibliografia:

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Belli Barsali, Guida di Lucca, Maria Pacini Fazzi, Lucca 1988;

 

Comune di Lucca http://www.comune.lucca.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8296

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