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Santa Maria della Rosa

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L’antica chiesa di Santa Maria della Rosa fu edificata nel 1309 su un primo edificio -molto probabilmente un semplice oratorio dedicato a San Paolo – di cui si ha menzione da un documento dell’Archivio Arcivescovile del 1122.

 

Il primigenio Tempio venne costruito contiguo al palazzo del Vescovado - sul versante di levante - al piede d’ una torre che ne faceva da fronte. Sul muro esterno era dipinta l’immagine della Vergine e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

 

In epoca successiva, a seguito di un fatto prodigioso avvenuto proprio alla base della torre prospiciente l’edificio vescovile, il Tempio fu dedicato alla Santissima Vergine.

 

Si narra infatti che, nel periodo in cui la città era ancora difesa dalle antiche mura romane in questo tratto alcuni pastori erano soliti portare i loro greggi a pascolare.

 

Un pastorello muto dalla nascita fu incuriosito dal fatto che le sue pecore non si avvicinavano a un cespuglio verde; andò a vedere da vicino cosa vi fosse e con grande sorpresa, era gennaio, trovò una rosa fiorita; colse il fiore e lo portò a suo padre riacquisendo miracolosamente la parola.

 

Il vescovo, informato del fatto si accertò che vicino a quel cespuglio sulle mura esisteva una sacra immagine rappresentante una Madonna con il Bambino con un rametto con tre rose nella mano.

 

L’origine della chiesa è attestata da un documento dell’anno 1309 dove 12 cittadini lucchesi chiedono al Vicario la facoltà di murare un edificio contiguo al muro dell’oratorio dedicato a San Paolo.

 

Il nuovo edificio fu intitolato a S. Maria della Rosa, e accolse al suo interno l’affresco della madonna "della rosa" cosiddetta per i fiori che teneva in mano.

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Il fronte della chiesa abbellito di marmi fu rivolto ad oriente e corrisponde oggi al portale con gli stipiti ornati di rose sorgenti dalla bocca del drago (motivo che aderisce ancora al mondo romanico) e alle due arcate a tutto sesto che lo affiancano, oggi sul prospetto laterale est dell’edificio.

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Rifacendosi agli studi di Enrico Ridolfi (1828-1909) sembra che nel 1333 tramite un nuovo ampliamento l'oratorio si appoggiò ad ovest alle mura romane mentre la facciata assunse probabilmente l’aspetto dell’attuale fianco sud, con una successione di archi a tutto sesto con quadrifore, raro esempio dello stile gotico a Lucca.

 

L’arte gotica viene qui a limitarsi ai motivi decorativi, invece di affrontare decisi problemi strutturali.

Nelle grandi arcate viene mantenuto l’arco a tutto sesto ma l’insieme risulta notevolmente alleggerito dalle quadrifore e dalle sculture all’interno degli archi e dalla prevalenza dei vuoti.

 

Sullo spigolo a nord della chiesa è presente la statua di Santa Maria della Rosa (l’originale si trova all’interno della chiesa), ritratta nel gesto di tenere in mano il simbolico fiore. La comunità degli storici dell’arte propende nell’attribuire la presente scultura all’ambito di Giovanni Pisano.

 

Ridolfi ritiene che la chiesa abbia poi subito un ulteriore accrescimento intorno al 1378 con la rotazione della facciata sull’asse sud/nord. La nuova facciata rimasta incompiuta, fu completata alla fine del Quattrocento con un portale che si può legare all'ambito di Matteo Civitali.

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La vicenda evolutiva dell’edificio ebbe ulteriori cambiamenti nell’anno 1499, fino al rinnovamento completo della fabbrica sia all’interno che all’esterno nel 1609.

 

Numerosi restauri furono poi operati nel 1814 per la riapertura al pubblico dopo che la chiesa era stata chiusa per anni dai Baciocchi e ridotta a magazzino del sale. La chiesa di Santa Maria della Rosa fu riaperta al culto solo nel 1818.

 

L’impianto interno della chiesa è il risultato di un intervento quattrocentesco, ed è articolato in tre navate separate da eleganti colonne e capitelli e coperte da volte a crociera.

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L´apparato decorativo aggiunto nel XVII secolo è stato profondamente rimaneggiato nell´Ottocento quando la fiancata meridionale della chiesa fu interessata da lavori con l´intento di ripristinare le antiche aperture, e nel 1890 Michele Marcucci restaurò le lunette affrescate con episodi della vita della Madonna.

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Sull´altare maggiore è collocata la Madonna della Rosa qui trasferita nel 1609 dalla parete settentrionale dove era originariamente collocata: l´operazione di trasferimento causò però un danno grave al dipinto con la perdita delle immagini dei santi Pietro e Paolo, contitolari dell´oratorio.

 

Il dipinto è considerato uno degli episodi capitali della pittura lucchese del Trecento per la precoce e libera interpretazione della lezione giottesca. L´immagine miracolosa fu depositata nel palazzo arcivescovile quando l’edificio fu adibito a magazzino, ma con la Restaurazione tornò al suo posto dove fu restaurata dal pittore Michele Ridolfi (1795-1854).

 

La chiesa custodisce al suo interno un tratto delle originarie mura romane della città risalente al II secolo a.C., dalla particolare muratura detta ad opus quadratum, perfettamente conservato, che oggi costituisce la parete interna occidentale della chiesa. Il tratto delle antiche mura è stato molto utile per capire il materiale che veniva utilizzato nelle nostre zone.

 

Sappiamo che la cerchia della mura romane erano alte circa 7 metri e larghe 250 cm, il loro perimetro raggiungeva i 2500 metri ed era delimitato a sud da Corso Garibaldi, a nord da via San Giorgio, a ovest da Via Galli Tassi e via della Cittadella, a est da via della Rosa e via Dell’Angelo Custode.

 

Il materiale principale per la costruzione era il calcare travertinoso di provenienza locale e alcune volte l’arenaria. La tecnica utilizzata era l’opus quadratum, cioè conci rettangolari squadrati disposti per testa o per taglio sovrapposti a secco, senza l’utilizzo di malte per cementare i blocchi.

 

Le mura romane resistettero, anche se non più in ottimo stato, fino a quasi il X secolo.

 

L’incoronazione solenne dell’immagine di Santa Maria della Rosa in Lucca avvenne il 18 settembre 1862 per mano dell’arcivescovo Giulio Arrigoni, su delega del pontefice Pio IX. In quella data ogni anno era divenuta tradizione la celebrazione della festa, con la presenza degli associati della Confraternita della Rosa.

 

L’8 dicembre si celebrava una seconda festa alla Madonna della Rosa, in quanto la compagnia della Rosa si valse sin dalle origini di onorare l’Immacolata Concezione di Maria.

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La preziosità della chiesa della Rosa, dal punto di vista spirituale, è data dalla presenza di grandi santi tra cui San Giovanni Leonardi - la cui festa è celebrata il 9 ottobre - che nella Chiesina il primo settembre 1574 poneva le fondamenta del primo nucleo della sua congregazione religiosa, oggi Chierici Regolari della Madre di Dio, poi insediatasi nella chiesa di S. Maria Corteorlandini.

 

Anche Santa, Gemma Galgani, si fermava a lungo in preghiera e si confessava nella Chiesa della Rosa, quando abitava nella vicina casa Giannini, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, spegnendovisi l’11 aprile 1903.

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La Chiesa di Santa Maria della Rosa in Lucca - di giurisdizione episcopale - é sede dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ed affidata alle cure della Congregazione delle Sorelle di Santa Gemma - Casa Giannini. Intento dell’Ordine delle Sorelle di Santa Gemma è quello anche di aprire al pubblico il tempio mariano in cui la grande mistica Santa Gemma sviluppò intensi e significativi momenti della sua vita spirituale.

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